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VELA: TESSUTI, TAGLI E GENERALITA’: Nel campo delle vele vengono prevalentemente usati 9 tipi di fibre.

Quali sono, come si chiamano, e la relazioni che ci sono tra tagli di vele e tipo di tessuti. Nel campo delle vele vengono prevalentemente usati 9 tipi di fibre. NYLON, DACRON, MYLAR, PENTEX, SPECTRA, VECTRA, KEVLA, PBO, CARBONIO

 

Tutti e 9 i tipi di tessuto hanno in comune una caratteristica : sono composti da una Trama e un Ordito, in inglese chiamati WARP e FILL.

Quest’ultima direzione non e’ ancora rinforzata da fili come il W. e il F.

Solitamente e’ la direzione piu’ debole.

La differenza fra i 9 tipi di tessuti e’ data dal differente tipo di fibra, ma tutti hanno in comune il Warp e il Fill. Un tessuto puo’ essere composto da un maggior numero di fili in Warp o in Fill. Ecco l’origine delle due principali nomenclature :

Warp Oriented o Fill Oriented.

Il Warp Oriented e’ particolarmante adatto per vele verticali e radiali

I tagli verticali non si usano piu’.

Soltanto nelle vele latine si trova ancora oggi una applicazione.

Il Fill Oriented e’ invece ideale per quelle costruzioni a ferzi orizzotali chiamate Cross Cut.

Oggi non si usano quasi piu’ tessuti in Fill oriented. L’ evoluzione vuole il Warp oriented come successore, specialmente nei laminati.

Gli unici tessuti ancora in circolazione nel campo dei Fill sono i Dacrons. Queste applicazioni sono ancora valide per quelle vele alte e strette chiamate High Aspect.

In questo particolare caso essendo la forma della vela alta e stretta i carichi del tessuto sono molto concentrati lungo la balumina.

Allora ci si potrebbe chiedere : perche’ se i carichi sono cosi’ concentrati in balumina non si utilizza un taglio radiale o verticale?

Le risposte sono:

1) Innanzitutto il tessuto in Fill e’ nettamente piu’ forte all’allungamento di un Warp, cio’ per una questione di tessitura. ES.: tra due Dacrons, Warp e Fill della stessa grammatura e con differente appretto a vantaggio del Warp il Fill e’ sempre meno elastico e man mano che il carico aumenta questa differenza cresce spesso piu’ che proporzionalmente.

Diffidate sempre dalle proposte diTaglio TriRadiale per rande e genoa in Dacron.

2) In questo caso il Bias e’ molto vicino al Fill proprio perche’ la vela e’ alta e stretta quindi le deformazioni si riducono molto.

3) Il fatto che il Fill e’ sempre piu’ forte del Warp non significa che sia sempre il migliore. Nelle rande delle imbarcazioni superiori ai 38 ft. subentrano altri carichi non solo lungo la balumina, tra la penna e la bugna, ma anche in altre direzioni : per es. dalla bugna all’albero, lungo l’inferitura e lungo la base.

Il disegno mostra approssimativamente le linee di carico principali poco influenti su una vela da deriva o su una vela di J24, ma molto influenti su una vela per imbarcazioni dai 38 ft in poi.

Il disegno e’ approssimativo e puo’ dare solo un idea della distribuzione dei carichi.

Le linee intere indicano lo sforzo maggiore, quelle tratteggiate lo sforzo minore, la freccia verticale un carico che muore a meta’ e la bolla, una zona di carico pressoche’ nullo specie quando si usa il genoa massimo.

( A causa del rifiuto ).

N.B. Questa distribuzione e’ valida solo in andatura di bolina stretta con il genoa massimo, cazzato.

Piu’ incredibile e’ che questa mappa degli sforzi varia notevolmente con il variare della forma della vela. Cio’ significa che varia per ogni costruttore di vele in quanto varia la personalizzazione della forma. In breve la forma e’ data tramite due vie :

Il grasso sui ferzi e la curva d’albero ( Giro d’albero ).

A seconda di come questo rapporto varia e di quanto in definitiva la vela e’ grassa varia anche la mappa degli sforzi. Lo avreste mai pensato?

Le caratteristiche che rendono un tessuto piu’ veloce di un altro sono molteplici.

Riassumendo:

Un tessuto meno allunga meglio e’.

Esiste sempre un rapporto tra peso e allungamento e questo rapporto non e’ quasi mai proporzionale fra i vari tessuti. Per una balumina e’ quasi sempre meglio utilizzare un tessuto il meno elastico possibile ad eccezione di quelle barche armate con alberi particolarmente flessibili, come il Laser il Finn ecc., dove subentrano in gioco altri fattori quali : l’adattamento del tessuto e della forma della vela all’albero. In altre parole un tessuto rigido o meno elastico non riuscirebbe ad adattarsi a tutte le intensita’ di vento e la randa avrebbe la sua massima efficenza solo nella fascia di vento per la quale e’ stata progettata.

Cio’ potrebbe andare bene se per stazza fosse possibile usare piu’ di una vela.

Un’altra caratteristica e’ l’appretto, specie nei Dacron, dato da uno strato di resina che riduce l’allungamento in tutte le direzioni. Lo stesso si ottiene nel Mylar, Pentex, Spectra, Vectran, Kevlar, PBO e Carbonio da una speciale pellicola plastica che migliora notevolmente le caratteristiche meccaniche. Questa volta a discapito della durata. Infatti non esiste ancora una laminazione tale da conservarsi nel tempo resistendo alle pieghe, all’usura e al sole. Nel corso della Coppa America la North Sails aveva prodotto per noi un tessuto di Kevlar con piu’ fibra e meno pellicola plastica. Il vantaggio era non solo nel peso ma soprattutto nell’aver prodotto un materiale morbido molto sensibile con vento leggero e nelle andature portanti, quasi avessimo una vela in una grammatura molto inferiore a quelle che realmente era.

Ognuno di questi 9 tipi di tessuti e’ suddiviso a sua volta in una serie di altri tessuti di varie caratteristiche. Sarebbe impossibile elencarli tutti per cui ci limiteremo a parlare solo di alcuni.

Un tessuto molto interessante uscito sul mercato da non molto tempo e’ il

Cruising Laminate. Questo nuovo tipo di tessuto non e’ altro che l’evoluzione dei primi Norlam.

In altre parole e’ un Sandwich di :

Taffeta ( Dacron leggero )

Scrim (reticolato di fili di dacron)

Mylar (pellicola di plastica)

Taffeta ( Dacron leggero )

I 4 strati accoppiati rendono questo materiale molto forte in Warp, piu’ leggero del 25 % di un pari Dacron e duraturo nel tempo. In relta’ sara’ sempre meno elastico di un pari Dacron. Perfetto per vele radiali da regata-crociera.

Per quanto riguarda lo Spectra, il Vectran, il Kevlar, il PBO e il Carbonio, i principi sono gli stessi che per il Dacron con la sola differenza che in quel campo i tessuti sono prevalentemente Warp e in minoranza bilanciati e le fibre sono via via piu’ forti con conseguente diminuzione di peso, diminuzione dell’allungamento e maggiore resistenza ai carichi.

I tessuti per spinnaker, piu’ elastici, sono costruiti in Nylon e Poliestere. Esistono ancora nelle due versioni : Warp e Fill.

Le caratteristiche meccaniche sono eccellenti, zero porosita’ e pochissimo allungamento sopratutto per il Poliestere.

I Tagli TriRadiali sono indispensabili dove esistono carichi es. su imbarcazioni oltre gli otto mt.

Ancora oggi esistono tagli di vele a ferzi orizzontali e a spina di pesce ( J24 ).

Nelle derive e’ infatti impensabile di disegnare uno spinnaker con un taglio triradiale.

La vela e’ troppo piccola ed e’ impossibile dare la stessa forma che si puo’ dare con un taglio a ferzi orizzontali. In particolare gli spi delle derive hanno in comune un taglio a freesbe difficilmente ottenibile con un taglio radiale su una cosi’ piccola dimensione.




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